La descrizione data da Fare Legami del Community Maker mi ha appassionato da subito! Il Community Maker svolge, così come da loro indicato, “un ruolo di connettore sociale, di mediatore di comunità, di animatore delle risorse territoriali”. Promuove “il cambiamento verso una nuova cultura del welfare sociale, connotata dalla GENERATTIVITÀ, dalla CORRESPONSABILITÀ e dalla SOSTENIBILITÀ.”
Pane per i denti di qualsiasi Assistente Sociale che desideri svolgere appieno il suo triplice mandato: istituzionale, professionale e sociale. Innamorato del concetto di Comunità e di Innovazione Sociale, ho pensato da subito di sposare la possibilità di adottare il concetto all’interno del progetto “Comunità Sorgente”.
Il desiderio di trovare il termine corretto, per la costruzione di una figura dedicata, è passato attraverso una rivisitazione dei concetti correlati al termine stesso di “Assistente Sociale”. Avevo bisogno di aggiungere qualcos’altro, per differenziare le attività svolte all’interno del progetto e caratterizzarle.
Necessitava l’utilizzo del termine “Community”, ma sostantivi come “Manager” o “Organizer” davano delle accezioni troppo distanti dal concetto che volevo esprimere, l’uno perché suggeriva un ruolo troppo inclinato ad attività gestionali, l’altro perché accennava ad un carattere più tecnico.
Credo invece che il termine Community Maker, o per chi non ama l’inglese.. qualcosa come Costruttore di Comunità, rifletta davvero bene l’anima del progetto. Nel gestire, organizzare, promuovere, socializzare e condivivere le attività all’interno di Comunità Sorgente, desidero propormi come un Assistente Sociale Community Maker: qualcuno che lavora per osservare le Comunità, analizzarne i bisogni, creare rete, #condivivere idee e soluzioni.