Alcune ricerche, davvero divertenti ed interessanti, hanno mirato a raccogliere pareri ed impressioni su come appaia la figura dell’Assistente Sociale “agli occhi della gente”. Quasi sempre l’Assistente Sociale è donna, spesso si incontra questo professionista quando si hanno problemi, (e quindi qualcuno spera di non doverlo mai incontrare…), qualche volta “ruba i bambini”, tante volte lo cerchi.. e non lo trovi mai!
Ma la prospettiva è purtroppo influenzata dall’esperienza personale, pochi hanno mai letto ad esempio il Codice Deontologico di un Assistente Sociale: altri addirittura credono faccia assistenza a domicilio per gli anziani, o presti servizio nelle RSA.
Riflettere su chi sia l’Assistente Sociale, non è solo importante per “la gente”, ma anche per gli stessi appartenenti alla categoria, che troppo spesso si svalutano, che troppe volte si conformano all’immagine dipinta dai più.
Riscoprire il DNA degli Assistenti Sociali è necessario, più che utile. Se vogliamo comunità locali resilienti, se vogliamo generatività ed un nuovo sistema di welfare, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità come professionisti esperti del sociale.
Non potremo essere “Costruttori di Comunità”, come Assistenti Sociali, se non ci fermiamo a riflettere sulle potenzialità insite al nostro ruolo, se non riscopriamo la nostra Mission, la nostra Vision.
È il momento per farlo, è il tempo giusto per essere #verysocialworker! Non lasciamo che altri si improvvisino a fare ciò per cui noi siamo invece chiamati e preparati.